ZERO SENSO CRITICO! di Enrico Montermini
Non c’è pace tra gli ulivi! –
diceva quel tale che finì appeso a una croce…
Se parlo dei problemi sociali
causati dall’immigrazione selvaggia - apriti o Cielo! - mi chiamano razzista. Eppure da due anni
aiuto di tasca mia un ragazzo nigeriano di 18 anni. Ho pure avuto una fidanzata
di colore, di cui sono stato perdutamente innamorato per tre anni. Ma tutto
questo riguarda me, non i fatti che denuncio, sui quali nessuno dei miei
accusatori vuole pronunciarsi. Evidentemente io indico la luna e qualcuno
preferisce guardare il dito.
Se parlo male della Sinistra, che
ingrassa le banche e le cooperative con i soldi dei contribuenti, mi chiamano
fascista. Strano, a me risulta che Mussolini sia stato assassinato 70 anni fa:
qualcuno, però, fa finta di non ricordarlo. Di nuovo io indico la luna e
qualcuno preferisce guardare il dito.
Se dico che la stampa in Italia
non è libera e che l’editore De Benedetti è di origine israelita mi danno dell’antisemita.
Forse qualcuno è turbato per aver udito la parola “ebreo” associato a un giudizio
negativo: vorrà dire che da adesso darò la colpa al mio amico Giovanni, che fa il
pescivendolo anziché l’editore, però non ama gli ebrei né i comunisti e perciò
si può accusare di tutto. Ancora una volta io indico di luna e qualcuno
preferisce guardare il dito.
Poco fa uno dei miei critici mi
ha invitato ad andare a studiare in una biblioteca universitaria, perché sono
ignorante. L’ho invitato a confrontarsi con le mie tesi invece che accusarmi
sul piano personale; e gli ho offerto uno spazio sul mio blog per argomentare
il suo dissenso. Mi ha risposto che è tempo perso: in pratica l’erudito uscito
dall’università non ha argomenti o non è in grado di esporli. Gli resta solo l’indignazione.
Questo è l’italiano medio: un pappagallo che ripete slogan appresi a scuola, dalla
televisione, da internet, nei centri sociali. L’italiano medio è incapace di
mettere a confronto tesi diverse, di analizzare punto per punto le singole
argomentazioni, di arrivare infine a una sintesi. Una sintesi che non sarà mai
la Verità in senso assoluto, ma solo una verità personale – che è sempre meglio
della verità di un altro e che viene fatta propria in maniera acritica.
Quando qualcuno mi ricorda che
abbiamo la classe politica che ci meritiamo, perché l’abbiamo eletta, mi viene
il sangue alla testa. La Verità fa male quando colpisce
nel segno. Posso sempre dire che la scuola privilegia un insegnamento
nozionistico allo sviluppo dello spirito critico e che i mass media sono bugiardi.
Tuttavia se gli italiani avessero una diversa tempra morale rifiuterebbero
questa scuola, questa stampa e questa classe politica: rivolterebbero il Paese!
E caccerebbero pure il papa e il suo seguito di cardinali avidi e viziosi! Purtroppo
se fossimo un popolo di tal fatta, non saremmo italiani.
Fortunatamente esistono le
eccezioni, amici miei: a voi io dico che è meglio un’aquila che cento pecoroni!
E che l’aquila stia con l’aquila e il pecorone con il pecorone: ognuno ha il suo
posto nella vita, deve solo scegliere quale.
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