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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018
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LE DELIZIE DELLA DEMOCRAZIA LIBERALE   di Enrico Montermini   Che cos’è la democrazia liberale? Dieter Oberndörfer propone la seguente definizione: "La democrazia liberale fonda il proprio sistema di valori sul cosmopolitismo. I diritti civili discendono dai diritti umani, validi per ogni popolo. L'etnicità non può decidere della concessione dei diritti civili. Solo uno Stato che accoglie i perseguitati, ammette l'immigrazione e integra gli immigrati è uno Stato costituzionale repubblicano. Dobbiamo abbandonare per sempre e totalmente l'aberrante concetto di comunità di popolo etnicamente e culturalmente omogenea. Se c'è un paese al mondo che non deve trasformarsi in nazione etnica è la Germania, che la storia ha additato quale terrifico antesignano delle odierne pulizie etniche." (Dieter Oberndörfer, in Franz Nuscheler, Internationale Migration, 1995). Analizziamo queste affermazioni in modo scientifico. Democrazia deriva dalle parole grech
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OLOCAUSTO OPPURE OLODOGMA? L'amico Angelo Patrone mi pone una domanda intelligente: << ... a Norimberga è stata fissata la cifra dei 6 milioni in base ad un'iperbole tratta dalla tradizione ebraica. Ma perchè non ci è mai stata rivelata questa semplicissima ed innocua verità in tutti questi lunghi anni? E perchè chi mette in discussione la famosa cifra è stato perseguito penalmente e bollato come negazionista antisemita? >>. Leggi tutto Risposta: La Storia insegna che ogni Nazione che si è posta a capo di un impero mondiale ha costruito un proprio mito fondatore. Il mito ha la funzione di coagulare intorno a sé la Nazione, che si riconosce in questa narrazione. Il mito ha anche la funzione di legittimare moralmente la leadership politica del popolo leader di fronte ai popoli soggetti. Come ogni mito, anche l'Olocausto si basa su fatti reali. Tuttavia è oggettivamente difficile distinguere i confini tra ver
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QUESTA E' L'ITALIA!   di Enrico Montermini Confesso di avere più paura di un postino che di un carabiniere. O di un bandito. Se mi ferma un carabiniere, che mai potrà farmi? Di sicuro non mi mette in prigione: io rispetto la Legge, non ho nulla da temere. Se mi ferma un bandito, ha ben poco da rubare: sono poveretto. E poi il bandito mica lo incontro tutti i giorni... Il postino invece passa ogni mattina e purtroppo non porta mai buone notizie: bollette, fatture, multe, solleciti di pagamento, letterine dell’Agenzia delle Entrate… Mai una gioia! Quando vedo il postino, un brivido corre lungo la schiena... Vi pare possibile avere più paura di postino che di un bandito? Questa è l’Italia. Noi, onesti cittadini… Noi, padri e madri di famiglia… Noi tutti siamo in balia di un pugno di politici corrotti, che ci impongono il pizzo come fanno mafiosi. A chi non paga, lo Stato sequestra la casa, il negozio, il capannone o la stalla. La chiamano “democrazia”… Questa ge

" 6 milioni di ebrei...." Enrico Montermini e Marco Enrico De Graya

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SIONISTI E NAZISTI: UN AMBIGUO RAPPORTO Quando cominciò la guerra contro Hitler la quasi totalità delle organizzazioni ebraiche s'impegnò a fianco degli alleati e anche alcuni dei più importanti dirigenti, come Chaim Weizmann, presero posizione a loro favore, ma il gruppo sionista tedesco, all'epoca comunque molto minoritario, assunse un atteggiamento contrario e dal 1933 al 1941 si impegnò in una politica di compromesso e perfino di collaborazione con Hitler. Le autorità naziste, mentre perseguitavano gli ebrei, in un primo tempo estromettendoli per esempio dalle funzioni pubbliche, trattavano con i dirigenti sionisti tedeschi e accordavano loro un trattamento di favore, distinguendo gli ebrei integralisti da quelli cui davano la caccia. L'accusa di collusione con le autorità hitleriane non è indirizzata all'immensa maggioranza degli ebrei [...] ma è rivolta alla minoranza fortemente organizzata dei dirigenti sionisti che per otto anni (1933-1941) patteggi
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ECCO UN LIBRO DAVVERO INTERESSANTE!  di Enrico Montermini Cari amici, ieri sera ho avuto il piacere di assistere alla conferenza di Claudio Mutti "Geopolitica tra sacro e profano" al circolo La Terra dei Padri di Modena. Al termine dell'evento il professor Mutti mi ha stretto la mano e mi ha fatto un dono inatteso. Si tratta del libro L'imperialismo ebraico nelle fonti della tradizione rabbinica di Gian Pio Mattogno, pubblicato nel 2009 da Edizioni all'insegna del Veltro. Riporto integralmente il contenuto della Prefazione scritta dallo stesso Mattogno: Ha scritto il rabbino Elio Taff che la causa principale dell'antisemitismo è l'ignoranza dell'ebraismo e della storia del popolo ebraico. Il rabbino Toaff non ce ne vorrà, ma noi siamo convinti esattamente dell'opposto: l'ignoranza dell'ebraismo e della storia del popolo ebraico non è la causa principale dell'antigiudaismo (preferiamo questo termine più corretto), m

E.Montermini: Mussolini e gli "Illuminati".

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COLONIA ITALIA di Enrico Montermini Il Risorgimento fu una guerra coloniale Le origini di molti mali dell’Italia di oggi risiedono nelle particolari circostanze in cui il sogno dell’unità nazionale fu raggiunto. Se vogliamo accantonare il mito risorgimentale e guardare ai fatti, dobbiamo parlare di una spietata guerra di conquista e di saccheggio scatenata dal Piemonte contro i floridi stati preunitari. La storiografia più recente ammette che tra gli obbiettivi di Cavour c’era quello di garantire alla nascente industria del Nord i capitali per il suo sviluppo e un mercato per i suoi prodotti. A questo punto, se vogliamo chiamare le cose col loro nome, si deve parlare di una guerra coloniale: un’espressione che gli storici si rifiutano di usare per una sorta di riserva mentale, che del resto è facilmente comprensibile. Parlare di guerra coloniale impone l’uso di determinate categorie di analisi, che risultano politicamente scomode ancora oggi. Per convincersene basta co
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DEFINIZIONE DI IMPERIALISMO NEL XXI SECOLO " L’imperialismo è il capitale monopolistico che va oltre i suoi precedenti confini (così l’imperialismo riguarda l’Italia come Singapore, nelle misura in cui c’è il capitale monopolistico che opera oltre le frontiere) [...] L’imperialismo moderno è il modo di operare del ca­pitale monopolistico, con l’investimento estero, il commercio e la finanza inter­nazionale. Quanto maggiore è il volume degli affari oltre frontiera, tanto mag­giore è la necessità dell’azione politica per mantenere l’ordine stabilito; e l’a­zione politica richiama il sostegno dell’intervento militare, fino all’invasione per restaurare il potere messo in crisi ". (Berch Berberoglu)