IL RAZZISMO: DISTRAZIONE DI MASSA O BOMBA SOCIALE?

di Enrico Montermini

I fatti del Vasto

Il Secolo d’Italia nell’edizione on-line di sabato 4 agosto pubblica un interessante resoconto della manifestazione di Napoli a sostegno del senegalese ferito al quartiere Vasto da un colpo di pistola. Il corteo di protesta contro il razzismo, organizzato da associazioni pro-migranti, cooperative e centri sociali, è diventato il pretesto per la consueta polemica tra la Sinistra e la Lega. Gli immigrati scandivano in coro gli slogan << Via Salvini dall’Italia >> e << Lega e Salvini merda >>. Ma davvero l’episodio di Vasto è catalogabile come un’aggressione con motivazioni xenofobe? Cominciamo col dire ciò che i telegiornali non dicono. Al Vasto, quartiere abitato in prevalenza da extracomunitari, la situazione dell’ordine pubblico è completamente fuori controllo. La ragione di ciò risiede nel fatto che le cooperative e i centri d’accoglienza, che ora gridano a gran voce la propria indignazione, un anno fa hanno cessato di assistere un gran numero di stranieri. Da allora la rabbia degli immigrati è esplosa nel quartiere, terrorizzando i residenti italiani. La risposta del sindaco De Magistris fu un appello all’accoglienza e la promessa di una maggior presenza delle forze dell’ordine. Dalle parole si passò ai fatti ed ecco come è andata: esattamente un anno fa una pattuglia di militari impegnati in un fermo di polizia sono stati circondati e aggrediti da decine di facinorosi dalla pelle nera (Repubblica, edizione on line del 6.8.2017). Perché i militari non hanno usato le armi in dotazione per difendere sé stessi? Perché il clima di isteria diffuso ad arte nel Paese lega le mani alla polizia e all’esercito: "Quali sono le regole di ingaggio dei militari rispetto alla gestione dell'ordine pubblico? Nel fermare un cittadino marocchino per un controllo dei documenti ha finito invece per malmenarlo duramente” denunciò la Rete Antirazzista di Napoli (Ibidem). Ma a smentire questa ricostruzione c’è un video in Rete girato dagli stessi residenti. "Abbiamo firmato una petizione che trovate sulla nostra pagina Facebook - spiegano i cittadini del Comitato Vasto - I problemi qui sono tanti e sono quotidiani.  Questi immigrati sono abbandonati a loro stessi. E noi ci sentiamo abbandonati a noi stessi. Un destino paradossalmente comune. Oggi vedere l'esercito accerchiato ci ha fatto paura. Se neanche loro possono aiutarci chi difende noi e le nostre famiglie? E chi aiuta questi ragazzi che vengono da Paesi lontani e non hanno un lavoro, una guida, uno scopo? Passano le loro giornate per strada e a volte basta poco per trasformare un controllo di routine in una rivolta. Sono saltate tutte le regole" (Ibidem). Questa è la situazione del Vasto, dove lo Stato non c’è e la violenza è diventata endemica. A un anno di distanza qualcuno ha deciso di farsi giustizia da sé. Per il migrante ferito piangono lacrime di coccodrillo le associazioni e le cooperative che hanno scaricato i migranti per la strada. Ma sono lacrime che non commuovono coloro che nell’inferno del Vasto vivono nella paura: i residenti italiani, infatti, non hanno partecipato al corteo contro il razzismo. Federico Garau su Il Giornale di lunedì 6 agosto 2018 riferisce che dopo la recente manifestazione << tutto pare immutato per i cittadini del quartiere, ancora una volta spettatori delle solite risse, che si sono ulteriormente moltiplicate nel fine settimana: ieri sono volati calci e pugni tra gruppi di contendenti africani. Sabato è andata anche peggio, dato che era pressochè impossibile passare attraverso il quartiere a causa del clima di tensione pesante tra gli immigrati residenti tra le vie Milano, Bologna e Firenze >>. I cittadini esasperati esigono risposte e De Magistris è lesto a sviare l’attenzione dalle sue responsabilità: «Da quando si è insediato il governo con Salvini vicepremier e ministro dell'Interno, gli episodi di violenza di matrice razzista e fascista sono enormemente aumentati. Salvini è diventato il ministro dell'insicurezza nazionale» (Il Mattino, edizione on-line del 4.08.2018). Io non credo che farsi giustizia da sé sia la soluzione del problema del Vasto, ma non lo è neppure la propaganda della Sinistra: ci vogliono interventi concreti da parte dello Stato per porre fine a una situazione di degrado e di violenza di cui italiani e stranieri sono ugualmente vittime.

A Pistoia due tredicenni sparano con una pistola giocattolo: “l’Italia sull’orlo di una grave crisi sociale”

Sul suo sito web la CGL in data 3 agosto scrive: << Cgil, Cisl e Uil di Pistoia esprimono la loro solidarietà a don Massimo Biancalani e alla comunità di migranti ospitati presso la parrocchia di Vicofaro (Pistoia), "vittime la scorsa notte di un attentato marcatamente razzista". "I rigurgiti fascisti sempre più spavaldamente diffusi ed il clima di odio che si sta alimentando nel paese - sottolineano i tre sindacati in una nota -, stanno portando l'Italia sull'orlo di una grave crisi sociale, scardinando i valori e principi fondanti della nostra costituzione". Per Cgil, Cisl e Uil, "l'episodio non ha avuto vittime per fortuna, ma non può essere derubricato alla solita bravata di qualche squilibrato, non è un semplice vandalismo o provocazione, ma un atto deliberatamente criminale, compiuto nel disprezzo più totale violando un luogo sacro quale è una parrocchia. Tutti gli attori sociali, partiti ed istituzioni, hanno la responsabilità di prendere posizione ed iniziative contro questa deriva". Le sigle sindacali osservano che "non è il primo episodio razzista che si presenta nella nostra città, che ha una storia di accoglienza, solidarietà e di integrazione culturale. Le numerose crisi che affliggono le nostre società hanno intaccato le fondamenta della democrazia, riportando alla luce atteggiamenti violenti ed aggressivi di soggetti più deboli ed individuati come essere la causa dei nostri problemi". "Va rinsaldato il dialogo e la coesione sociale - concludono - per contrastare ogni forma di violenza, razzismo e fanatismo, e respingere ed isolare coloro che intendono diffondere un clima di odio e paura nel paese" >>. È notizia di oggi che i terroristi xenofobi che hanno sparato a un migrante a bordo di uno scooter, senza colpirlo, erano due tredicenni che giocavano con una pistola finta. Ecco un altro esempio della campagna di disinformazione messo in atto da tv, giornali, partiti, sindacati, Ong e dal Vaticano.

Quando l’attentatore è il figlio di un consigliere del PD…

Il 30 luglio Daisy Osakue non ebbe esitazioni a denunciare il lancio di un uovo come un’aggressione a sfondo xenofobo: «L'hanno fatto apposta. Non volevano colpire me come Daisy, volevano colpire me come ragazza di colore». Su quella denuncia così perentoria le televisioni hanno montato un caso mediatico, suscitando domande sul razzismo di Salvini e degli italiani persino nella stampa estera. Si disse in un primo momento che la giovane atleta italiana rischiava il distacco della cornea e che il suo futuro sportivo era a rischio. Ce n’era abbastanza per permettere a Saviano di prodursi nell’ennesimo sproloquio: << È stato terribile ed è la dimostrazione che questo clima di odio sui migranti ovviamente si scarica anche sui cittadini italiani, com'è Daisy. La storia è ancora lunga. Speriamo di riuscire a disinnescare quest'odio e lo si può fare solo analizzando e comprendendo le balle e le bugie di questo governo >>. Dopo qualche giorno si è scoperto che gli aggressori avevano già compiuto episodi analoghi contro anziani dalla pelle bianca, che erano tutti incensurati e di buona famiglia e che tra loro c’era pure il figlio di un consigliere comunale del PD. E allora “le bugie” sono venute a galla: non quelle del governo, ma quelle di Saviano. La stampa ha derubricato il terribile attentato razzista a una mera goliardata, perché un uovo non è una bomba, e ha ammesso che già il primo referto medico parlava di ferite guaribili in pochi giorni. Infatti la Osakue in questo momento sta partecipando ai campionati europei di atletica. Dunque chi ha mentito? Saviano o il governo? Voglio ricordare che negli stessi giorni in cui montava il caso Osakue il governo stava lavorando su una serie di provvedimenti che ledono molti privilegi: il taglio dei vitalizi dei politici, il ricalcolo delle pensioni d’oro dei dirigenti sindacali, la restituzione dei fondi pubblici indebitamente usati dagli industriali per delocalizzare le loro produzioni, la limitazione del gioco d’azzardo on line. Di tutto ciò Tv e giornali parlarono sotto voce, quasi con timore, mentre la gran cassa del razzismo assordava gli italiani. Come ho già scritto in altre occasioni, chi controlla l’informazione detta i temi del dibattito politico: evidentemente a qualcuno fa comodo, in questo momento, parlare di razzismo piuttosto che informare su certe tematiche.

Conclusioni

Volendo tirare le somme dagli esempi esposti, si deduce che gli episodi di violenza a sfondo xenofobo siano molti meno di quanti vengano denunciati dalle televisioni. Questa è la ragione per la quale la stragrande maggioranza degli italiani è solidale con le posizioni del governo sull’immigrazione. La gente non si rende conto della deriva razzista del Paese perché tale deriva non esiste. Lo Stato non c’è quando serve: ecco la verità percepita dalla gente. Non c’è lo Stato quando gli zingari rubano nelle case. Quando uno straniero stupra una ragazza per la strada. Quando l'italiano paga il biglietto del treno e poi vede il controllore malmenato da uno straniero senza biglietto. Quando una famiglia in difficoltà chiede una casa popolare o sussidi economici, che non ci sono, perché gli italiani sono sistematicamente scavalcati nelle graduatorie dagli immigrati. Certamente non tutti gli stranieri sono delinquenti, ma nemmeno tutti gli italiani sono razzisti. Però esistono dei problemi, di fronte ai quali la Sinistra nasconde la testa sotto la sabbia e preferisce una sterile retorica, infarcita dagli stereotipi culturali dei film di Hollywood e sorretta da un castello di menzogne create ad arte.

Dietro alle manovre della Sinistra si celano lobby assai influenti, che si sono arricchite e continuano ad arricchirsi grazie a finanziamenti, leggi e leggine fatte ad hoc e che ora vedono i propri interessi minacciati dal governo Lega-M5S. Una di queste lobby, addirittura, ha paragonato il leader leghista a Satana: “Vade retro, Salvini!”. Fin qui si può parlare di una campagna di disinformazione per distrarre l’opinione pubblica. Ciò che però sfugge ai politici di Sinistra e ai loro mandanti sono le conseguenze di lungo termine di questa campagna.

Alimentare la rabbia degli immigrati è pericoloso. Questa gente scende dai barconi convinta di aver trovato la Terra della Cuccagna, dove tutti sono ricchi senza lavorare come i turisti europei che hanno conosciuto nei loro paesi d’origine. Quando si scontrano con la dura realtà dell’Italia, dove esistono cinque milioni di disoccupati e il 10% della popolazione vive in condizioni di povertà, l’impatto è terribile. Gli attivisti delle ONG, dei centri sociali, i sindacalisti e i preti li convincono facilmente che una casa e un lavoro sia un loro diritto. Se invece fossero persone responsabili, costoro dovrebbero spiegare agli immigrati che nessuno regala la casa: l’italiano l'ha comprata facendo un mutuo in banca, che pagherà per tutta la vita, o l’ha ereditata dai genitori, che vi hanno investito tutti i loro risparmi facendo una vita di sacrifici. Nessuno spiega agli immigrati che anche per un giovane italiano o per un esodato è facile trovare un impiego; e che vi sono migliaia di giovani che ogni anno emigrano per trovare occasioni di lavoro che in Italia mancano. Agli immigrati, invece, viene ripetuto a ogni istante la parola “razzismo”. Ma l’Italia non è l’America o il Sud Africa: laggiù i neri sono poveri per effetto di un passato di schiavitù o di aparthaid. I nostri neri, però, questo non lo sanno: essi vengono quotidianamente indottrinati all’idea che il razzismo delle Istituzioni e degli Italiani sia la causa di tutte le loro difficoltà. Questa retorica menzognera non solo non risolve i problemi, ma rischia di spaccare il Paese e di provocare prima o poi un’autentica guerra civile, come quella che periodicamente esplode nelle banlieue francesi; o di sfociare nel terrorismo islamico.

Nelle dinamiche di lungo periodo il problema del razzismo, connesso a una crisi economica senza via d’uscita e al fenomeno incontrollabile della migrazione dall’Africa, diventerà un’autentica bomba sociale. Ma diventerà tale per motivi diametralmente opposti a quelli che ci racconta la propaganda della Sinistra. Lo diventerà, anzi, proprio a causa della Sinistra.

Enrico Montermini 9.08.2018

#immigrati #Vasto #Osekue #Salvini #razzismo

Commenti

  1. Tutto e' voluto per il fine dei dominatori della terra, hanno il loro progetto che possono mettere in pratica entrando pian piano, mentre i popoli, distratti dai disagi che provocano, si bloccano sempre di più nella paura. E' gioco subdolo che dura da sempre ma solo oggi le menti aperte ne sono consapevoli....la vita nuova si genera dal caos e loro hanno il sapere antico dell'azione elettromagnetica sul pensiero.....Quando la gente e' disperata, accetta qualsiasi cosa e questo e' sempre stato.......

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