Così Soros manipola la politica italiana
COSÌ SOROS MANIPOLA LA POLITICA ITALIANA di
Enrico Montermini
Un crimine abominevole accade
quotidianamente sotto gli occhi di tutti: è la brutale deportazione di milioni
di esseri umani messa in atto da organizzazioni criminali internazionali con la
collaborazione delle ONG e la connivenza dei governi dei paesi europei e delle
istituzioni internazionali. Uno tra i più importanti promotori e istigatori di
questo crimine è lo speculatore ebreo ungherese George Soros. Il suo piano
segreto si chiama International Migration
Initiative ed è spiegato in un memorandum dell’Open Society Foundation intitolato Migration Governance and Enforcement Portfolio Review. Il reporter
P. Husson su The daily caller del
15.8.2018 riporta alcuni stralci di questo documento.
L’obbiettivo del piano di Soros è
<< plasmare la politica delle migrazioni e influenzare i processi
regionali e globali che influenzano il modo in cui la migrazione è governata e
applicata >>. Per i cinici
estensori del memorandum citato la crisi ha ormai assunto dimensioni tali da
offrire un’occasione irripetibile. Si legge infatti che << Il clima attuale presenta nuove
opportunità per riformare la governance delle migrazioni a livello globale, sia
attraverso l'attuale sistema multilaterale, sia riunendo una serie di attori
per pensare in modo più innovativo. Il nostro interesse e investimento a lungo
termine nel lavoro globale significa che abbiamo molti dei partner giusti e
siamo posizionati per aiutare gli altri a navigare in questo spazio >>.
La frase, sibillina, sottende all’esistenza di un’operazione sistematica di lobbying
nella politica internazionale. Il piano segreto International Migration Initiative si propone esattamente questo:
di scavalcare di fatto i governi nazionali e le istituzioni internazionali
imponendo la linea politica della Open
Society. Un passaggio del documento incriminato suggerisce che il livello
dei flussi migratori è ormai tale da costringere i responsabili delle politiche
sull'immigrazione ad << accettare l'attuale crisi come la nuova normalità
e andare oltre la necessità di reagire >>. In poche parole Soros si aspetta
piena obbedienza dai politici che ha contribuito a sistemare nei governi e
nelle istituzioni internazionali, affinché costoro spalanchino le porte dell'Europa a decine di milioni di africani. E l’opinione degli elettori? Non è presa in
considerazione: si accenna solo alla necessità di combattere contro "una
crescente intolleranza verso i migranti". È quanto sta facendo la Sinistra
in Italia. Ecco il punto: agendo come un tiranno, che però deve rispettare almeno
nelle forme il principio della democrazia, Soros finanzia la più vasta campagna
di propaganda sovversiva che l’Europa abbia mai visto dai tempi della guerra
fredda. Lo fa per consentire ai politici sul suo libro paga di conservare il consenso di un elettorato sempre più ostile.
Proprio i governi Letta,
Renzi e Gentiloni hanno consegnato l’Italia in ostaggio ai capricci di Soros, facendo del Bel Paese, come ben sappiamo, il campo profughi d’Europa. Fu Emma Bonino,
ministro degli Esteri del governo Letta, a dare inizio a questa vergognosa
tragedia: << Una delle cose di cui sono più orgogliosa – ha affermato
l’ex pupilla di Marco Pannella – è Mare Nostrum >>, l’operazione militare
e umanitaria di salvataggio in mare, che fu avviata nell’ottobre 2013 proprio dal
governo Letta e che terminò nel novembre dell’anno successivo. << Sono
convinta che sui cadaveri non si costruisce niente – ha aggiunto la Bonino. – Poi non
l’abbiamo voluta più perché troppo cara. Poi è intervenuta l’Ue prima con Triton
e poi con l’operazione Sophia >>. Il governo Letta, quindi, avrebbe cacciato
l’Italia in un pasticcio, spalancando le porte a una migrazione di proporzioni
bibliche, alla quale non poteva fare fronte con le sue sole forze. Si dovette correre ai ripari
coinvolgendo gli altri partner europei; e, per questa via, assecondare ulteriormente i piani di
Soros. Sentite cosa dice la Bonino al riguardo: << All’inizio non ci
siamo resi conto che era un problema strutturale e non di una sola estate. E ci
siamo fatti male da soli. Un po’ ci siamo legati i piedi e un po’ francamente
abbiamo sottovalutato la situazione >> [fonte: << Il Fatto Quotidiano >>]. Quest’ultima
spiegazione, però, è visibilmente falsa: il piano segreto della Open Society parlava
già di una situazione strutturale che avrebbe costretto i governi europei ad
“accettare l'attuale crisi come la nuova normalità e andare oltre la necessità
di reagire”. Poi venne Renzi, che negoziò un patto sciagurato con Bruxelles
all’insaputa del Parlamento e dell’opinione pubblica italiana: nel <<
2014-2016 >> il governo Renzi chiese
<< che il coordinatore >> per la missione internazionale di
soccorso ai profughi in mare << fosse a Roma, alla Guardia Costiera e che
gli sbarchi avvenissero tutti quanti in Italia, lo abbiamo chiesto noi,
l’accordo l’abbiamo fatto noi, violando di fatto Dublino >> [fonte: << Il Fatto Quotidiano
>>].
Questo, signore e signori, è il
potere di Soros: un oligarca in grado di imporre all’Italia la violazione di un
trattato internazionale (quello di Dublino), agendo attraverso politici a libro
paga. Come posso sostenere un’accusa così grave? Perché è stata la stessa
Bonino ad ammettere di aver ricevuto regolari finanziamenti dallo speculatore
ebreo fin dal 1994, rispondendo a una domanda del giornalista Luca Telese a <<
La7 >> il 14 luglio 2017. In
senectute veritas…
I profughi in fuga dalle guerre sono i "rifiuti umani" - scusate la brutalità del termine - del business di gente senza scrupoli come Soros. Un senso di umana pietà suggerirebbe che sarebbe giusto accoglierli tra noi, nei limiti delle possibilità economiche del Paese. Tanto più che costoro non sono che il 10% di tutti i disperati che salpano dalla Libia con i barconi diretti in Italia. E gli altri? Gli altri, ossia il restante 90%, sono migranti economici: non "donne e bambini ridotti a schelettrini" come racconta la Boldrini, ma giovani e aitanti uomini in età da lavoro, che provengono da Paesi dove non c'è la guerra - Nigeria, Niger, Senegal, Ghana ed Eritrea - ma piuttosto una diffusa insicurezza fisica ed economica. Tutto il resto sono menzogne belle e buone, fabbricate dai giornali di rabbi Ben Baruch (alias Carlo De Benedetti), dal suo scriba prediletto Egenio Scalfari e dai farisei del PD, capeggiati Emanuele Fiano!
L’altra faccia
dell’immigrazionismo: De Benedetti traffica in armi con Soros
Secondo
il mainstream culturale i fenomeni migratori sarebbero la conseguenza delle
guerre che insanguinano l’Africa: le guerre che noi, l’Occidente ricco e
xenofobo, abbiamo scatenato. In prima fila in questa crociata di sono i
giornali di Carlo De Benedetti, tessera N. 2 del PD, ora ereditati dal figlio
Marco, che figurava fino a poco tempo fa tra i membri del Consiglio
d’Amministrazione della ONG Save the Children.
Se
questa narrazione è vera è bene che sappiate che Marco De Benedetti, figlio e
successore di Carlo De Benedetti, è socio in affari con Soros nel Carlyle
Group. Si tratta di un fondo di investimenti, che opera a livello globale nelle
industrie del settore degli armamenti. Esso gestisce un capitale di ben 13 miliardi di
dollari.
Che dire poi dei 6,6 milioni di dollari destinati ad aiutare i bambini poveri in Africa, che, secondo la Procura di Firenze, sarebbero finiti sui conti correnti personali del cognato Renzi? [fonte: << Il Giornale >>].
Del business delle cooperative ne vogliamo parlare? In media lo Stato contribuisce con 35 euro al giorno alle esigenze di ciascun profugo ospitato nei centri d'accoglienza, ma di questi solo 5-10 vengono effettivamente spesi a tal fine, mentre il resto finisce regolarmente nelle tasche di qualcun altro…
Forse
sarebbe più giusto ribaltare il paradigma culturale della stampa di Sinistra e
affermare onestamente che sono gli sporchi affari di società come la Carlyle
che insanguinano l'Africa, non l’Occidente xenofobo e razzista – ossia tutti
noi. Sono questi affari, non i nobili ideali, che legano gli interessi dei De
Benedetti a quelli di Soros. Le guerre producono poi un giro vorticoso di
denaro, teoricamente destinato all'assistenza umanitaria, con il quale però
prosperano dirigenti di ONG, cooperative clericali e comuniste, uomini
politici, parenti e amici.Che dire poi dei 6,6 milioni di dollari destinati ad aiutare i bambini poveri in Africa, che, secondo la Procura di Firenze, sarebbero finiti sui conti correnti personali del cognato Renzi? [fonte: << Il Giornale >>].
Del business delle cooperative ne vogliamo parlare? In media lo Stato contribuisce con 35 euro al giorno alle esigenze di ciascun profugo ospitato nei centri d'accoglienza, ma di questi solo 5-10 vengono effettivamente spesi a tal fine, mentre il resto finisce regolarmente nelle tasche di qualcun altro…
I profughi in fuga dalle guerre sono i "rifiuti umani" - scusate la brutalità del termine - del business di gente senza scrupoli come Soros. Un senso di umana pietà suggerirebbe che sarebbe giusto accoglierli tra noi, nei limiti delle possibilità economiche del Paese. Tanto più che costoro non sono che il 10% di tutti i disperati che salpano dalla Libia con i barconi diretti in Italia. E gli altri? Gli altri, ossia il restante 90%, sono migranti economici: non "donne e bambini ridotti a schelettrini" come racconta la Boldrini, ma giovani e aitanti uomini in età da lavoro, che provengono da Paesi dove non c'è la guerra - Nigeria, Niger, Senegal, Ghana ed Eritrea - ma piuttosto una diffusa insicurezza fisica ed economica. Tutto il resto sono menzogne belle e buone, fabbricate dai giornali di rabbi Ben Baruch (alias Carlo De Benedetti), dal suo scriba prediletto Egenio Scalfari e dai farisei del PD, capeggiati Emanuele Fiano!
Anche Lucia Annunziata sul libro paga di Soros?
Come è nata l’ondata xenofoba e razzista in Italia
Al fine di manipolare i risultati delle elezioni europee del 2014 in senso favorevole ai partiti di Sinistra il braccio europeo della Open Society ha elargito anche 9.000 dollari per sostenere un’attività di identificazione e sostegno economico a micro gruppi “senza risorse e senza capacità” che presumono di rappresentare categorie marginalizzate. Nacquero così una pletora di sigle, fino a quel momento sconosciute, e di gruppuscoli autoreferenziali, e dunque di dubbia rappresentatività, a sostegno delle iniziative di quei politici di Sinistra che con più zelo si stavano adoperando per la realizzazione del programma di Soros. Ne risultò che personaggi come Leoluca Orlando Cascio e Domenico Lucano, sindaco di Riace (quest’ultimo arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) furono trasformati in eroici cavalieri senza macchia e senza paura pronti a morire per difendere le vedove, gli orfani e gli innocenti. Fu l'organizzazione di Soros a finanziare il festival dei migranti a Palermo.
Altre organizzazioni finanziate da Soros in Italia
Non basta il caso dell’editore De
Benedetti per spiegare come sia possibile che tv, giornali, partiti politici e
intellettuali siano stati sistematicamente asserviti a quest’opera di
mistificazione della realtà. Il fenomeno travalica i ristretti confini
nazionali e riguarda tanto l’Europa quanto l’America. Gli intellettuali
controcorrente parlano già di “pensiero unico”, ossia di un unico modello di
pensiero che è liberale e progressista nel linguaggio, ma autoritario nei fatti,
perché non tollera critiche o voci fuori dal coro. Il fenomeno va capito, prima
ancora di criticarlo, e per capirlo c’è un solo sistema: seguire l’odore dei
soldi.
Pirati informatici americani
hanno sottratto e pubblicato nei Soros
DCleaks una serie di documenti segreti della Open Society, citati dal quotidiano << La Stampa >>. I
file, per quanto incompleti, permettono di ricostruire almeno una parte dei
movimenti di denaro della Open Society
Foundation, tra il 2006 e il 2008. Ad esempio 100.000 dollari furono donati
alla United for International Action,
per << contrastare i partiti populisti in Europa in vista delle prossime
elezioni europee. In collaborazione con European
Network against racist et Hope not Hate, United condurrà una campagna di
comunicazione focalizzata specialmente su Francia, Grecia, Ungheria, Italia e
Paesi Bassi >>. 130.000 dollari furono elargiti a EUObserver con << lo scopo di analizzare la montante
"narrazione di odio" e combatterla, reclutando giovani giornalisti
sul campo >>. 49.500 dollari << sono andati a "Italiani alternativi"
[sembra riferirsi non a un gruppo specifico ma a un programma e a vari gruppi]
per "dare più importanza e tempo di parola ai senza voce, cioè migranti e
giovani". Per questa via attivisti italiani e volontari hanno ricevuto
donazioni >>. Ecco come si è compattato il mondo dell’informazione e
della cultura: - a suon di biglietti verdi!
A questo punto non è più
possibile negare l’esistenza di una regia unica – e segreta – delle campagne
mediatiche sul fenomeno della violenza xenofoba in Italia. Campagne basate su
notizie talvolta false e molto più spesso vere, ma ingigantite oltre misura.
Come quella della disgraziata atleta di colore torinese che rischiò di perdere
i campionati europei – e anche un occhio – a causa di un’aggressione a sfondo
razzista, notizia che ha fatto il giro del mondo. “Tutta colpa di Salvini”
gridò indignato il coro della “libera” informazione in Italia e << The
Guardian >> diffuse ampiamente questa illazione gratuita in Inghilterra.
Non starò a rivangare l’intera vicenda: la giovane fu dimessa dopo poche ore
dall’ospedale, partecipò regolarmente ai giochi e i colpevoli rei confessi
dell’assalto furono identificati in un gruppetto di giovani annoiati capitanati
dal figlio di un consigliere del PD. Quello che più ci interessa, in questa
vicenda, è che anche << The Guardian >> riceve finanziamenti dalla Open Society.
In realtà Soros elargisce denaro
a piene mani a ogni genere di organizzazione che si occupi di << diritti
umani, delle donne e LGTB, notizie alternative (…), uguaglianza di genere,
minoranze, democrazia. E immigrazione. "In pratica cercano di influenzare
gruppi di sinistra, governi, femministe, migranti, gypsies, giornalisti nonché
partiti nuovi... Deprecano la destra, il fascismo, la Russia, l’Ungheria di
Orban, qualsiasi cosa resista all’UE >> afferma La Stampa sulla base di un post del sito filo-russo The Stalker, che pubblica i nomi di
altre 150 organizzazioni finanziate da Soros tra il 2008 e il 2016. Tra queste
vi sono lobby e ONG italiane e internazionali, ma anche società di
pseudo-informazione indipendente con potenti connessioni con il mainstream culturale
come l’Huffington Post, la cui
sezione italiana è diretta dalla giornalista RAI Lucia Annunziata, nemica dichiarata
di Salvini e del M5S. Questo non vuol dire che la Annunziata sia a libro paga
di Soros: mancano le prove per sostenere un’accusa così grave. Diciamo invece
che la giornalista è a libro paga dell’Huffington
Post e che quest’ultimo è a libro paga di Soros. Per qualcuno questa
spiegazione sembrerà un sofisma, per qualcun altro una differenza sostanziale:
non spetta a me dirlo.
Nel 2017, quando i primi sondaggi
in previsione delle elezioni politiche preannunciarono l’imminente debacle del
PD, il ministro Orlando corse ai ripari mobilitando le forze della cosiddetta
società civile attorno a un tavolo permanente di confronto per vigilare sulla
diffusione dell’odio in Rete. Erano i giorni degli appelli esagitati della
Sinistra che reclamava leggi staliniane per combattere le fake news e il fascismo dilagante.
<< Lo scopo che ci
prefiggiamo con questo tavolo – annunciò Orlando - è quello di stimolare la
nascita di un soggetto, non pubblico e non statale che, in alleanza con le
piattaforme, possa costruire efficaci contronarrative rispetto alla propaganda
d’odio. Questo il lavoro che si sta facendo per fare in modo che, accanto alle
istituzioni e a integrazione della giustizia, ci sia un protagonismo e un ruolo
attivo dei soggetti sociali che, alleandosi fra di loro, possono efficacemente
far fronte comune contro la retorica dell’odio sul web e agire anche sui
provider stessi per un’azione rapida in ogni situazione in cui il linguaggio
della rete e dei social network possa costituire una reale minaccia o sia lesivo
della dignità di un soggetto” >> (Fonte: Osservatorio Gender).
Avete letto bene le parole del
ministro? Il linguaggio è lo stesso dei Soros DCleakes: sorveglianza, propaganda e azioni di censura per sostenere gli stessi,
identici obbiettivi della Open Society. Iniziò
in quel momento un crescendo rossiniano di denunce, appelli, dichiarazioni,
mobilitazioni contro il dilagare dell’intolleranza: un’agitazione amplificata
in modo sproporzionato da tv e giornali. Così l’Italia generosa e accogliente
beatificata per anni da San Matteo da Firenze, al secolo Matteo Renzi, scoprì
da un giorno all’altro di essere un paese fascista, razzista, sessista e
populista. Qualcuno si chiederà a questo punto dove sono le prove di un
coinvolgimento di Soros con l’attività dell’Osservatorio del ministro Orlando.
Prima di rispondere, diamo insieme un’occhiata all’elenco delle ONG
rappresentate in questa lobby:
Secondo << La Stampa >> almeno tre di queste associazioni hanno ricevuto finanziamenti in passato dalla fondazione di Soros e precisamente: Arcigay, Associazione 21 Luglio e Associazione Upre.
Secondo << La Stampa >> almeno tre di queste associazioni hanno ricevuto finanziamenti in passato dalla fondazione di Soros e precisamente: Arcigay, Associazione 21 Luglio e Associazione Upre.
I
documenti della Open Society
affermano che all’Associazione 21 Luglio Soros donò 50.000 dollari per <<
portare al centro del dibattito politico delle elezioni europee del 2014 i diritti
umani e la lotta contro la xenofobia e il razzismo e dar voce alle richieste di
Rom, Sinti, migranti e detenuti >>. Il documento della Open Society aggiunge: << Questo
progetto mira anche a contrastare e ridurre il discorso xenofobo durante la
campagna elettorale e nel Parlamento Europeo: le attività del progetto
includeranno il monitoraggio delle risorse dei media per rilevare comportamenti
discriminatori contro i migranti e azioni correttive e contenziosi giudiziari
strategici (dove possibile), secondo un manuale mirato a far sorgere nei
candidati la consapevolezza sui diritti umani per i gruppi summenzionati
>>. Questo documento segreto dimostra come il tavolo del ministro Orlando
fosse già nell’agenda di Soros per l’Italia fin dal 2014. È doveroso chiedersi
se questo comitato operi secondo direttive ministeriali – e in questo caso
quali – o piuttosto in base al “manuale mirato” predisposto dalla Osf.
Così Soros manipolò le elezioni europee in Italia nel 2014
Le
elezioni europee del 2014 furono un momento cruciale per il destino politico di
Matteo Renzi, del PD e dei suoi alleati. Matteo Renzi, arraffata la poltrona di
presidente del consiglio per mezzo di una manovra di palazzo, cercava nelle
elezioni europee una legittimazione per tacitare l’opposizione dei movimenti
sovranisti e populisti. In questo scenario le minoranze avrebbero potuto
raccogliere voti preziosi per la Sinistra, dove stavano gli amici di Soros. A condizione
però che qualcuno dall’alto provvedesse a organizzarle come vere e proprie
lobby di potere alla maniera americana. Così Soros, al modico prezzo di 100.000
dollari, si servì dell’Argigay al fine di << mobilizzare, canalizzare e
amplificare la voce e le richieste della popolazione italiana LGBT costruendo
uno strumento permanente di mobilitazione, attivismo politico, mobilitazione e
lobbying in queste elezioni e in quelle ulteriori >>. Anche l’Associazione Upre Roma ha
ricevuto finanziamenti da Soros: 26.000 dollari solo per le ultime elezioni
europee. L’organizzazione avrebbe dovuto fungere da collettore di voti all’interno
delle comunità rom in Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli
Venezia Giulia. Le pretese politiche avanzate dall’Upre sarebbero focalizzate
intorno al riconoscimento formale dei Rom come minoranza ossia il diritto di
essere consultati << quando decisioni che li riguardano vengono discusse
e adottate >>. Un’affermazione ambigua, che suona come la pretesa di un
diritto di veto sul potere legislativo da parte dei Rom. Il luogo più adatto
per concretizzare questa attività di lobbying sarebbe stato il Comitato
istituito nel 2018 dal ministro Orlando, luogo di incontro per eccellenza della
contro-narrazione dei fatti di cronaca riguardante le minoranze. Si è trattato forse un do ut des? Non lo sapremo mai; ma il sospetto resta.
Al fine di manipolare i risultati delle elezioni europee del 2014 in senso favorevole ai partiti di Sinistra il braccio europeo della Open Society ha elargito anche 9.000 dollari per sostenere un’attività di identificazione e sostegno economico a micro gruppi “senza risorse e senza capacità” che presumono di rappresentare categorie marginalizzate. Nacquero così una pletora di sigle, fino a quel momento sconosciute, e di gruppuscoli autoreferenziali, e dunque di dubbia rappresentatività, a sostegno delle iniziative di quei politici di Sinistra che con più zelo si stavano adoperando per la realizzazione del programma di Soros. Ne risultò che personaggi come Leoluca Orlando Cascio e Domenico Lucano, sindaco di Riace (quest’ultimo arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) furono trasformati in eroici cavalieri senza macchia e senza paura pronti a morire per difendere le vedove, gli orfani e gli innocenti. Fu l'organizzazione di Soros a finanziare il festival dei migranti a Palermo.
Altre organizzazioni finanziate da Soros in Italia
Di seguito un elenco di
organizzazioni attive in Italia segretamente finanziate da Soros pubblicato dal
sito filo-russo << Stalker >>.
Note
L’articolo di P. Haller è
consultabile su questo link: https://dailycaller.com/2016/08/15/leaked-soros-memo-refugee-crisis-new-normal-gives-new-opportunities-for-global-influence/
URL consultato in data 10.01.2018).
L’articolo di M. G. Bruzzone su << La Stampa >> è
consultabile sull’edizione on line del 7.05.2018 https://www.lastampa.it/2017/05/07/blogs/underblog/le-ong-umanitarie-la-rete-di-george-soros-JCF9NsRjVriK60sEnpA37J/pagina.html
URL consultato in data 10.01.2019).
L’articolo di F.Q. su << Il
Fatto Quotidiano >> è consultabile sull’edizione on line del 5 luglio
2017 https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/05/migranti-emma-bonino-siamo-stati-noi-tra-2014-e-2016-a-chiedere-che-gli-sbarchi-avvenissero-tutti-in-italia/3710291/
(URL consultato in data 15.01.2019.
L'articolo firmato dalla Redazione de << Il Giornale >> è consultabile sull'edizione on line del 9 agosto 2018 http://www.ilgiornale.it/news/politica/cognato-renzi-indagato-riciclaggio-1563340.html (URL consultato in data 15.01.2018)
Al sito filo-russo The Suker si
può accedere qui: https://thesaker.is/george-soros-open-society-foundation-unmasked-in-a-major-leak/
(URL consultato in data 14.01.2019)
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