L’ATTUALITA’ DEL PENSIERO DI GIOVANNI PREZIOSI

 di Enrico Montermini

Esiste una letteratura che è stata messa all’indice, bandita e proscritta dal Regime pseudo-democratico perché politicamente scomoda. In essa merita una menzione particolare Giovanni Preziosi, giornalista e uomo politico, che fu Ministro della Razza della Repubblica di Salò. Accennerò brevemente al suo pensiero facendo riferimento a una collezione di articoli raccolti nel libro Giudaismo, bolscevismo, plutocrazia, massoneria e, per la loro esegesi, a quanto scrisse il suo segretario personale Luigi Cabrini nel libro Il potere segreto.

Preziosi era, prima di tutto, un fervente cattolico e un fervente patriota. Per lui non esistevano i mezzi termini: una cosa era giusta o sbagliata, era vera o era falsa, era buona o cattiva. Tutto gli si può rimproverare, tranne la disonestà intellettuale: forse è per questo che suscita l'istintiva repulsione degli intellettuali mercenari al servizio del Pensiero Unico, che fanno moralismo perché non conoscono la moralità. Al contrario Preziosi, piaccia o non piaccia, possedeva uno spiccato senso della moralità e della giustizia. A causa delle sue opinioni politiche e delle sue denunce fu un intellettuale scomodo con numerosi e altolocati nemici: un merito, questo, che non gli è mai stato riconosciuto da quegli intellettuali militanti di Sinistra, che proprio sotto il fascismo avevano imparato a militare.


Preziosi era il tipico rappresentante di quella visione del mondo incentrata sulla contrapposizione tra lo Spirito e la Materia, che non si richiama a idee gnostiche, ma piuttosto alla dottrina di Sant’Agostino. Secondo il pensiero agostiniano l'uomo è chiamato a una scelta: da una parte c'è la Città di Dio, che è il regno dello Spirito, su cui regna il messaggio salvifico di Cristo; dall'altra c'è la Città dell'Uomo, che è il regno della Materia, governato dal peccato. Da queste premesse si sarebbe poi formata l'opinione che il Talmud, col suo odio viscerale per il Salvatore e il rifiuto dei suoi insegnamenti, sarebbe l'antitesi dei Vangeli e quindi una dottrina diabolica rivolta alla conquista del potere terreno. Del resto se il regno del Signore "non è di questo di mondo", è Satana a regnare sulla "Grande Babilonia". Questo è a mio avviso il substrato culturale che sta alla base delle denunce del Preziosi contro la politica e la società del suo tempo. Credo che sia importante questa precisazione per inquadrare il preteso “razzismo spirituale” di Giovanni Preziosi, che in realtà è un’invenzione della propaganda sionista e comunista.


Da buon cattolico Preziosi non affermò mai che tutti gli israeliti in quanto tali sono malvagi, perché un cristiano resta sempre un cristiano a prescindere dalla razza. Né tentò di dimostrare che gli israeliti siano intrinsecamente inferiori agli ariani per ragioni biologiche, perché tutti gli esseri umani sono stati creati a immagine e somiglianza di Dio. Le accuse di “antisemitismo” e di “razzismo spirituale” a questo punto cadono: per Preziosi parlare di giudaismo in senso “spirituale” significava parlare di idee talmudiste e del loro influsso sulla società. Se volete comprendere il pensiero del Preziosi tenete bene a mente questa equazione: ebraismo significa Talmud. Perciò tutto il veleno della modernità è "giudaismo", inteso in questa accezione assai ampia: 
  • la religione ebraica, che rinnega la natura divina di Cristo e quindi il significato salvifico del suo sacrificio per esaltare il concetto di Elezione, che farebbe del popolo ebraico il padrone del mondo;
  • la massoneria, che riprende dall’ebraismo le allegorie, le parole di passo e persino i riti, trasformando così i gentili in ebrei di "adozione";
  • il capitalismo, che promuove l’asservimento dell’uomo al denaro invece che a Dio, assecondando in tal modo gli interessi dell’Alta banca, che è nelle mani di banchieri israeliti e massoni;
  • il marxismo, una dottrina ebraica propagandata da israeliti, che combatte crudelmente ogni forma di spiritualità in nome del materialismo.
Il veleno cosiddetto "ebraico" ucciderebbe la fede in Dio e l'amore per la Patria per mezzo delle idee sovversive, che ingannano gli animi, e dell'avidità, che corrompe i cuori. Da qui avrebbero origine gli scandali finanziari, le cospirazioni politiche e le agitazioni rivoluzionarie, che Preziosi denunciava nei suoi articoli e che tuttavia sarebbero solo la punta dell'iceberg di un fenomeno più vasto. Egli credeva infatti che un unico filo legasse tutti questi fatti: un complotto mondiale giudaico - nel senso di talmudista - contro la civiltà cristiana. A suo giudizio i contenuti dei Protocolli dei Savi di Sion erano assolutamente veritieri, come dimostravano gli avvenimenti della sua epoca e come confermano quelli contemporanei. A tirare i fili del complotto sarebbe un governo segreto di israeliti, chiamato Kahal, che userebbe la massoneria, le forze finanziarie e il marxismo come strumenti di dissoluzione della società. Si ricordi che qui non stiamo parlando di vaghe accuse contro forze invisibili e forse inesistenti, ma di una denuncia circostanziata (e ben documentata) delle attività illecite compiute da israeliti e massoni di cui Preziosi faceva nomi e cognomi.

Nel pensiero di Preziosi troviamo le chiavi di lettura per comprendere realtà misteriose che si sono formate in tempi più recenti come il Bildenberg Group, la Trilateral Commission, le UR-Lodges e i loro bracci operativi, che sono l’UNESCO, il Fondo Monetario Internazionale, la Commissione Europea, la Banca Centrale Europea. Lo si chiami Kahal o come più ci pare, lo si consideri pure composto da israeliti di nascita oppure di adozione, ma questo governo segreto in cui credeva Giovanni Preziosi esiste e sta portando avanti un piano ben preciso. Ecco perché non mi stupisco che il Pensiero Unico abbia sepolto il Preziosi sotto la pietra tombale di un giudizio di condanna morale inappellabile quanto falso, esimendosi così dal confronto obbiettivo con le sue idee.





Enrico Montermini 17.11.2017

#GiovanniPreziosi#massoneria#ebraismo#giudaismo#razzismo#antisemitismo#fascismo#comunismo#

Commenti

  1. Ohhh bravo montermini finalmente ! Se vuole digiti:"esuli in patria lettera di giovanni Preziosi" se lo ricordi gli italiani sono tutti FASCISTI alla natura non si comanda ,inutile fingere

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  2. Sempre di Giovanni Preziosi digitate :" gli ebrei hanno voluto la guerra" aveva previsto tutto un genio ,difatti gli Ebrei vincitori lo hanno sepolto nel dimenticatoio

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  3. Preziosi aveva nettamente ragione, vi è una lotta tra materalismo e spiritualità, dove però gli ebrei giocano un ruolo, ma non sono loro a tirare i fili, anzi essendo ego-dominati (di fatto il Talmud è un libro di educazione alla 'coltivazione' dell'ego... badate a non confonderlo con egoismo) sono marionette di quella forza materialista negativa che chiamiamo Satana.
    Ergo per questo motivo vanno combattuti e non per avere migliori condizioni sociali in questo mondo.
    Ma il combattimento esteriore è inutile se non si sottomette l'ebreo che è in noi, ovvero l'ego affidato ad ogni anima intellettiva.
    Hitler e soprattutto Mussolini (che evidentemente non aveva fin in fondo capito il nemico e lo ha aiutato a sfilarsi dalle maglie del nazismo) hanno perso una guerra, (anche se in realtà dovremmo parlare di battaglia persa visto che continueremo noi a Dio piacendo) perché hanno dimenticato l'appoggio spirituale, di cui invece gli ebrei fanno largo uso ovviamente utilizzando l'energia satanica (da cui i riti babilonesi).

    Ma, purtroppo, anche Preziosi è caduto nell'errore per via delle storiche fandonie fatte da ebrei o forse da romani compiacenti del regno della materia, credendo in una falsità mostruosa che è quella della crocifissione come oggetto di salvezza dei popoli, che in realtà altro non è che l'opposto, visto che la gente credendo di essere salva perché un uomo è stato sacrificato non espleta il messaggio salvifico di Cristo che risiede nel combattimento interiore (sono venuto a portare la spada...) e quindi chi non combatte l'ego lo accresce e quindi connaturandosi con l'idea materialista talmudica.

    Se preziosi si fosse rivolto a Dio anziché ad un prete, avrebbe potuto colmare questo suo gap e rendere il suo messaggio forte e potente... Rimane la forza, ma senza potenza.

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  4. Sono interessato a conoscere tutta l'attività meridionalistica di Giovanni Preziosi.
    Enrico hai qualcosa ?
    Me lo fai sapere.

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