La manipolazione Linguistica - tecniche e strategie

ASSALTO SQUADRISTA A “REPUBBLICA”!

di Enrico Montermini

 

Ieri la sede del quotidiano Repubblica è stata vittima di un brutale attacco squadrista da parte dei terroristi di Forza Nuova. D’accordo che non ci sono state violenze, minacce e atti vandalici, ma non è questo il punto: sono fascisti, non possono proprio parlare!

Ricordiamo che la libertà di parola è riconosciuta come un diritto dall’Art. 21 della Costituzione, che recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. I giornali di De Benedetti (tessera N. 2 del PD) hanno esercitato questo diritto accusando Forza Nuova di ogni nefandezza possibile e tutta la Sinistra gli ha fatto eco: ora Forza Nuova ha affermato pubblicamente che quelle accuse sono false e lo ha fatto in modo pacifico. Però sono fascisti: - a loro la parola l’ha tolta la Storia!

Leggo sull’edizione on line di Repubblica: << La solidarietà del presidente Mattarella. Il premier Gentiloni chiama il direttore Calabresi, il ministro dell'Interno arriva in redazione: "Antifascismo e libertà di stampa capisaldi della democrazia". Renzi su Twitter: "Quel passato non tornerà". Il Guardasigilli Orlando: "Smentiti quanti hanno minimizzato l'allarme estremismo" >>. Dai leader politici della Sinistra ai rappresentanti (in teoria) super partes delle Istituzioni, si indignano tutti. È una vecchia tattica, che troviamo descritta ne L’arte di ottenere ragione di Schopenhauer: se non riesci a far valere le tue opinioni, scredita il tuo avversario e fallo con ogni mezzo, anche ricorrendo alla menzogna! Così la stampa sionista ha trasformato una mezza dozzina di attivisti di Destra che sventolano bandiere in pericolosi terroristi. Però sulle violenze – queste, sì, reali e ricorrenti – dei centri sociali silenzio di tomba. Menzogne,  censura, moralismo ipocrita e repressione: - che Paese di merda è l’Italia!

La commedia messa in scena il mainstream culturale è un rigurgito di antifascismo contro un fascismo che non c’è, secondo la definizione di Pasolini. Infatti il caso della contestazione a Repubblica non fa che rinfocolare le polemiche già suscitate dalla bandiera nazista esposta nella caserma di Firenze. In realtà la bandiera nazista non è nazista, ma di epoca guglielminiana, e il carabiniere autore del gesto non è uno skinhead, ma uno studente universitario di Storia. Qualcosa non torna, è evidente: << Ciò che dovrebbe preoccupare – scrive un amico su Facebook – è il clima di caccia alle streghe, in perfetto stile neo-maccartista, che caratterizza sempre più le società occidentali. Il moralismo politicamente corretto, l'omologazione del pensiero e la repressione del dissenso attraverso sofisticate strategie di "reductio ad hitlerum", stanno raggiungendo livelli davvero preoccupanti. Il neo-maccartismo politicamente corretto è tale che anche solo esprimere con educazione opinioni "dissidenti" sulla politica estera, sull'economia europea o sui temi eticamente sensibili può esporre al pubblico ludibrio da parte della psicopolizia mediatica >>. 

Ora vorrei ricordare un fatto gravissimo, su cui i giornali di De Benedetti - pur godendo di quella libertà di parola che si vuole negare agli altri - non hanno speso una sola parola. Ricordate Adriana Faranda, la postina delle Br nel rapimento di Aldo Moro? Nel febbraio del 2006 è stata invitata a parlare di giustizia riparativa e di alternative al processo e alla pena in un corso di formazione per magistrati. Quando i terroristi diventano maestri di Libertà e i cittadini che contestano pacificamente i pennivendoli del Potere sono accusati di essere pericolosi squadristi, un campanello d’allarme dovrebbe scattare nelle coscienze di tutti:

<< Uomini siate e non pecore matte si che di voi tra voi ‘l giudeo non rida >> - scrisse Dante Alighieri. Oggi, infatti, l'unico che ride è il signor Ben Baruch (alias Carlo De Benedetti)!

Enrico Montermini, 7.12.2017

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