IERI IN CATALOGNA, DOMANI IN ITALIA? di Enrico Montermini
In Catalogna si è votato per l’indipendenza
e il 90% dei cittadini ha votato per il "sì". Si metta pure l’animo in pace il
primo ministro spagnolo Rajoy: non è stata “una pagliacciata”, come sostiene
lui, ma un atto politico di incalcolabile valore. L’indipendenza non arriverà
oggi, ma il dado è ormai tratto. L’aspetto che però più mi preme sottolineare è
che i cittadini hanno sfidato l’oligarchia al potere e hanno vinto per mezzo di un
voto democratico. Una verità, questa, che pochi sembrano aver colto qui in
Italia.
Mi si permetta di sintetizzare e
semplificare la questione catalana. I Catalani hanno una lingua propria e
sentono radici e finalità comuni, che li differenziano dagli altri popoli della
penisola iberica. Più o meno quello che pensano anche i Baschi. Invece nel
resto della Spagna si è d’accordo che gli abitanti della Catalogna e dei Paesi
baschi sono spagnoli come tutti gli altri e perciò non devono rompere le
scatole. Il grave errore della monarchia e della classe dirigente spagnola è
stata quella di farsi forza dei pregiudizi degli spagnoli per rifiutare il
dialogo con i separatisti catalani. Il popolo sovrano si è però espresso in
modo chiaro e inequivocabile, scavalcando le Istituzioni che rifiutano di ascoltarlo: questo è esattamente ciò che più temono i poteri forti
in Spagna e nel resto d’Europa. Perché, con tutto il rispetto, qui non si parla
di Darfour o di Kurdistan o di Palestina: Barcellona dista meno di 600 km da
Alghero! Questo spiega il silenzioso cambio di rotta dei partner europei, che
dall’appoggio incondizionato all’operato di Mariano Raioy sono passati ad
auspicare sottovoce una soluzione pacifica di compromesso.
Analizziamo ora la faccenda da un
punto di vista della Filosofia del Diritto. Alla vigilia del voto il governo
spagnolo aveva dalla sua la Legge, che attraverso la Costituzione sancisce l’indissolubilità
del Paese. Il Governo è stato scelto legalmente dal Parlamento, che è l’assemblea
dei rappresentanti eletti del popolo. Uno dei suoi due rami, il Senato, gode
della prerogativa costituzionale di sospendere l’autonomia delle regioni a statuto
speciale, come la Catalogna appunto, se ritiene che la comunità locale stia
volando la legge. Questa è l’interpretazione che il primo ministro Mariano
Rajoy ha dato all’intera vicenda, quando ha ordinato alla gendarmeria militare di
occupare il Paese, arrestare i promotori del referendum, impedire che il
referendum si tenesse anche ricorrendo alla violenza fisica sui cittadini
inermi. Malgrado ciò il referendum si è tenuto ugualmente e questo cambia le carte in
tavola: il risultato della consultazione certifica che il popolo sovrano in
Catalogna non si riconosce nella Costituzione del 1978 né riconosce il re, il
Governo e il Parlamento come suoi legittimi rappresentanti. Nessuna obiezione
di natura legale può più essere opposta: vox populi, vox dei. Il vincolo di rappresentanza tra
eletti ed elettori si è spezzato: in questo momento i politici spagnoli si
comportano come padroni che usano le minacce e la violenza per domare dei servi disobbedienti. Come quel Don Rodrigo di manzoniana memoria che inviava
i bravi a terrorizzare la gente comune. La democrazia si regge sul consenso dei
governati nei confronti dei governanti, non sulle baionette – in questo caso parliamo di un altro
tipo di stato: lo stato di polizia.
Onore al popolo catalano, che si è ribellato alla dittatura dei politicanti servitori delle banche! Una dittatura che ci tiene tutti prigionieri.
Lo ha fatto in nome del principio della Libertà. Libertà di decidere autonomamente della propria vita, sissignori!
I fieri Catalani non si sono piegati di fronte al conformismo al quale si appellava la propaganda della stampa di Regime. Non hanno barcollato di fronte al terrorismo di stato. * Non si sono piegati nemmeno alla violenza dalla polizia militare (si parla di quasi 900 feriti tra cui alcuni in gravi condizioni). Il popolo catalano ha proseguito per la sua strada con la schiena diritta: cittadini, non servi! Grazie a loro sappiamo ora che una via d’uscita dal Nuovo Ordine Mondiale è possibile. Gridare << no! >> non solo è legittimo, ma è anche una soluzione concretamente praticabile: rispondendo alle provocazioni con la calma e alla violenza col pacifismo, allontanando dalla piazza le frange estremiste infiltrate dai servizi segreti, dimostrando col voto democratico che il Governo non ha il mandato democratico per esercitare il potere coercitivo che pretende di esercitare sui cittadini, perché in democrazia il popolo è sovrano: non i politici!
Onore al popolo catalano, che si è ribellato alla dittatura dei politicanti servitori delle banche! Una dittatura che ci tiene tutti prigionieri.
Lo ha fatto in nome del principio della Libertà. Libertà di decidere autonomamente della propria vita, sissignori!
I fieri Catalani non si sono piegati di fronte al conformismo al quale si appellava la propaganda della stampa di Regime. Non hanno barcollato di fronte al terrorismo di stato. * Non si sono piegati nemmeno alla violenza dalla polizia militare (si parla di quasi 900 feriti tra cui alcuni in gravi condizioni). Il popolo catalano ha proseguito per la sua strada con la schiena diritta: cittadini, non servi! Grazie a loro sappiamo ora che una via d’uscita dal Nuovo Ordine Mondiale è possibile. Gridare << no! >> non solo è legittimo, ma è anche una soluzione concretamente praticabile: rispondendo alle provocazioni con la calma e alla violenza col pacifismo, allontanando dalla piazza le frange estremiste infiltrate dai servizi segreti, dimostrando col voto democratico che il Governo non ha il mandato democratico per esercitare il potere coercitivo che pretende di esercitare sui cittadini, perché in democrazia il popolo è sovrano: non i politici!
La democrazia deve venire dal
basso altrimenti è solo “un misto di paternalismo autoritario e gioco democratico” per
usare le parole con le quali Churchill, nel 1945, descrisse il futuro dell’Italia. Perciò
avanti senza paura: ieri in Catalogna, domani in Italia!
Enrico Montermini, 2/10/2018
* Cfr. il mio articolo “Gli attentati in Spagna e
l'ombra dei poteri forti” del 18 agosto 2017: http://enricomontermini.blogspot.it/2017/08/il-network-del-terrore-di-enrico.html
#Catalogna #democrazia #libertà #referendum #Spagna #Enrico #Montermini #Barcellona
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RispondiEliminaEppure c'è chi dice che i catalani sono la zona più ricca della Spagna e non metteranno mai in discussione la Ue tantomeno l'€ .
RispondiEliminaI separatisti sono pro UE ed Euro . Quindi stanno facendo il gioco dell'eurocrazia che ci guadagna polverizzando gli stati nazionali come hanno sempre sfacciatamente sostenuto. Una Spagna più debole per un' UE più forte ed arrogante. A meno che gli indipendentisti non decidano di battere Moneta propria, allora si che cambia il discorso.
RispondiEliminahttps://m.facebook.com/home.php?ref=m_notif¬if_t=feed_comment_reply&hrc=1&refsrc=http%3A%2F%2Fh.facebook.com%2Fhr%2Fr%3Fref%3Dm_notif&_rdr#!/story.php?story_fbid=10214635226896366&id=1293447479&refid=7&ref=m_notif¬if_t=feed_comment_reply&_ft_=qid.6472968143252285972%3Amf_story_key.6735541904503572880%3Atop_level_post_id.10214635226896366&__tn__=%2As%2As-R
RispondiEliminaI secessionisti in questo momento hanno bisogno di essere riconosciuti a livello internazionale come una forza politica democraticamente legittimata, non come una schiera di banditi (come tenta di rappresentarli Rajoy). Perciò devono rassicurare la NATO, l'UE e i Mercati. E' una tattica dettata dalle contingenze politiche. Quando la Catalogna sarà riconosciuta come Stato, i suoi politici non faranno la rivoluzione contro il NWO ma negozieranno nelle sedi competenti cercando di tutelare gli interessi nazionali.
RispondiEliminaAnche su Tsipras in Grecia c'erano le medesime aspettative . Poi dopo sappiamo come è andata. Per quale motivo dovremmo essere ottimisti sugli indipendentisti catalani ? Dal momento che sappiamo da chi sono sempre stati manovrati i rivoluzionari le ribellioni e le secessioni della storia e del mondo ?
EliminaIl voto democratico contro il Sistema è l'elemento più importante delle vicende in Grecia e in Catalogna. Purtroppo Tispras a suo tempo non ebbe il coraggio di andare fino in fondo e fece marcia indietro. Ora vedremo se la classe politica catalana avrà il coraggio di andare avanti per la sua strada. L'umana paura dell'ignoto è il più forte alleato dell'oligarchia politico-finanziaria internazionale.
EliminaQuindi dai per scontato che Tzipras non fosse già in partenza un uomo del sistema ma ci è diventato ?
EliminaIl Sistema lo ha usato tanto quanto lui si è lasciato usare dal Sistema. Le regole del gioco ormai sono chiare: "tu vuoi far votare il popolo contro di me? - chiede il Sistema - E io ti chiudo i rubinetti del credito, poi aspetto che ritorni con la coda in mezzo alle gambe..."
EliminaL'indipendentista é fuggito a Bruxelles. Benisssssimo . 🙄 Poteva andarsene in America Latina , In Russia , in Nord Corea. Noooo , a Bruxelles . É scappato a Bruxelles. Mi viene da ridere
EliminaSi ride per non piangere... Però la partita non è chiusa: ormai si è messo in movimento qualcosa di grosso, che non può più essere fermato.
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