PERCHE' LA SINISTRA PREPARA UNA GUERRA TRA POVERI
di Enrico Montermini
Nell’articolo
“Uno strano Paese” ho puntato il dito sulla follia di una classe politica, che
se ne frega del popolo italiano e si preoccupa solo degli stranieri. Il post ha
fatto il giro d’Italia suscitando tanti consensi, ma anche tante reazioni
isteriche. Prima
di parlare di razzismo e demagogia, bisogna ragionare su una serie di fatti. Il
primo: l’immigrato può integrarsi in questa società consumista solo se ha un lavoro,
altrimenti resta un escluso e un reietto. Il secondo: un Paese che ha già 5
milioni di disoccupati e che non vede – se non nei viaggi psichedelici di Renzi
e Gentiloni! – segnali di ripresa economica, non può farsi carico dell'Africa intera. Conclusione? L'immigrazione incontrollata in tempi di crisi è una bomba sociale a orologeria, ma guai a dirlo: - si passa per razzisti!
I
politici e gli intellettuali di formazione socialista, liberale e cattolica
sono ossessionati dall’idea dell’accoglienza e non solo per il business che c’è
dietro. C’è di più. Si importano centinaia di migliaia di braccianti agricoli e operai non specializzati da Paesi dove la
gente sopravvive con un pugnetto di riso: li si porta in Italia e, attraverso
il sistema delle cooperative, li si mette in competizione per il lavoro con gli operai
italiani. Quegli operai ai quali è stato tolto l’articolo 18, ricordate? La
Sinistra sta preparando il terreno per una guerra tra poveri, ma guai a dirlo: - si passa per fascisti!
Parliamo di poveri. Da
che mondo è mondo i ricchi sono sempre stati istruiti e i poveri ignoranti. L'ignoranza delle masse è lo strumento di potere preferito dalle élite, ma nell’Italia di oggi quasi un quinto della
popolazione è laureata, una quota che sale addirittura a un quarto nella fascia
tra i 30 e i 34 anni. Qual'è il punto? Il punto è che non è mai accaduto nella Storia che poche migliaia di
anziani istruiti tenessero in pugno una massa soverchiante di giovani con un
livello di istruzione pari o superiore al loro, giovani che conoscono le lingue
straniere, che si informano su internet di quanto accade nel mondo, che hanno
vissuto o viaggiato all’estero. Per il sistema di potere vigente l'immigrato è il suddito perfetto, mentre il giovane laureato è una minaccia potenziale. È per questo che si importano centinaia di migliaia di stranieri, ignoranti e poveri, e si perseguitano i giovani italiani istruiti, costringendoli a fuggire all'estero: - ci avevate mai pensato?
Ma cosa
succederà quando il giovane laureato si rifiuterà di emigrare a Londra per fare
il lavapiatti? Di vendere polizze assicurative o di lavorare in un call center con un contratto a progetto da 800 euro al mese?
Di scegliere tra la disoccupazione e uno stage non retribuito? Di starsene zitto quando la Fornero lo chiama “choosy”
e Padoa Schioppa “bamboccione"? Io spero e mi auguro che i
giovani che hanno studiato spieghino al resto degli italiani che i nostri
politici vogliono una guerra tra poveri per il profitto della grande industria e delle cooperative rosse e nere. Io voglio, insomma, che i giovani istruiti si assumano la
responsabilità di essere la nuova classe dirigente del Paese, anziché subire sempre in silenzio. E' proprio per questo che li temono e li combattono quei vecchi incattiviti e scaltri, che lottano con le zanne e gli artigli per difendere e
ampliare i propri privilegi in una società che diventa sempre più povera. Per quale altra ragione si tagliano i fondi all'istruzione, si rende precario il lavoro e si sposta in avanti l'età pensionabile, se non per schiacciare un'intera generazione attraverso il ricatto economico? Solo dai giovani istruiti può venire il cambiamento, pacifico e democratico, in questo Paese: quel cambiamento che tanti paventano sproloquiando di "fascismo", di "populismo" e di "razzismo" .
Quando scoppierà la guerra tra poveri voluta dalla Sinistra, il
problema non sarà più quello di contenere poche migliaia di antagonisti nelle
piazze, ma centinaia di migliaia di immigrati frustrati e violenti, che i centri sociali stanno
indottrinando e organizzando. Centri sociali e immigrati sono l'esercito della Reazione. Saranno loro, gridando al fascismo e usando la violenza, a impedire ai cittadini di organizzarsi per arginare l'arroganza dell'oligarchia al potere. Faranno il lavoro sporco che poliziotti e carabinieri si rifiutano di fare. Daranno il pretesto ai politici per impedire le manifestazioni di piazza e censurare la libertà di parola e di informazione nella Rete. L’Italia brucerà, proprio come bruciano le banlieue
francesi, e risorgeranno le Brigate Rosse. Altro
che il terrorismo islamico! Il terrorismo marxista è più facile da gestire per l'élite al potere: si può accendere e spegnere a piacere, colpisce in modo mirato e crea allarme sociale. L'omicidio di Marco Biagi lo dimostra. Piuttosto che cedere il bastone del comando, quei
vecchi incattiviti e scaltri faranno terra bruciata dell’Italia: bisogna
fermarli finché siamo ancora in tempo! Tenetelo a mente il 4 marzo!
Enrico Montermini 2.03.2018
#immigrati #fascismo #sinistra #guerra #poveri #giovani #lavoro
Pensa che i giovani laureati, pensino a questo?
RispondiEliminaIo ne ho due in casa, che oltre al loro naso non riescono a vedere NULLA, nonostante cerchi loro di spiegare che la situazione degenererà.
Del resto occorrerà purtroppo arrivare alla fame e alla disperazione, in modo che la gente sia veramente cattiva...
Per il momento, vanno di moda come al solito, promesse, televisioni, disinformazioni alla grande.
Sarà un bagno di sangue, e la sinistra verrà spazzata via per sempre.
eh già...
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